Prime Esperienze
Come tutto ebbe inizio - terza parte
di Giannatravsicilia
03.06.2023 |
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"Con i giornali che mostravano come fare e con la mia voglia di imparare sempre di più feci il mio primo pompino degno di questo nome, lo leccai dalla punta..."
"Da oggi in avanti devi raccontarmi tutto quello che fai con il tuo amico, nei minimi particolari, senza tralasciare nulla, hai capito bene? voglio sperare che tu non mi deluda una seconda volta, sarebbe l'ultima."L'autorità con la quale mi disse queste parole mi fecero un effetto strano, da una parte mi incutevano paura, paura di sbagliare, di non riuscire ad essere responsabilmente ubbidiente ai suoi comandi, ma dall'altra mi facevano sentire felice, come se non chiedessi altro che ubbidire ai comandi di un essere superiore che in qualche modo guidasse e gestisse la mia vita.
E poi c'era lui, il mio amatissimo e desideratissimo amico il cui desiderio di essere Gianna, ma soprattutto la sua Giuanna, in me cresceva sempre di più.
Passò circa una settimana da quando il mio maestro mi aveva imposto la mia nuova condotta di comportamento, era un lunedì pomeriggio, giorno che per prassi il negozio era chiuso e in cui i miei genitori si assentavano da casa per i loro bisogni. Il mio maestro mi aveva ordinato di rimanere in casa con la scusa dei compiti e di fare in modo di sfruttare quel pomeriggio per incontrare il mio amante e cercare di evolvere ulteriormente la mia posizione. Così feci, chiesi a lui se gli andasse di ripassare qualcosa di compiti insieme e dopo che i miei genitori furono andati via mi precipitai a chiamarlo e farlo venire da me. Ovviamente avevo già indossato i miei collant con l'aggiunta questa volta di un paio di mutantine strane e si, perchè a differenza delle mie che dietro erano più larghe queste stranamente erano più larghe davanti... ci volle un po per capire come indossarle, anche perchè dietro si infilavano tutte tra le natiche dando uno strano effetto, mi guardai allo specchio e notai che il risultato era davvero soddisfacente, Gianna iniziava ad essere non solo un nome, ma ad avere anche una sua fisicità.
Arrivò con una puntualità davvero stupefacente, non mi fece nemmeno aprire bocca (per il momento almeno) chiedendomi subito se sotto i pantaloni ero come lui mi volesse.. risposi di si e che avrebbe trovato anche una sorpresa, "allora spogliati subito troia che voglio vedere di cosa si tratta", questa fu la sua risposta.
Per "una ragazzina" appena adolescente sentirsi chiamare "troia" non è usuale e faceva un certo effetto, ma mi piaceva e mi faceva sentire gradevolmente bene, come se quelle parole dessero corpo ai miei pensieri e alle mie voglie.
Mi spogliai immediatamente togliendo ciò che di maschio inquinava la mia vera natura e rimanendo Gianna. Lui non smetteva di guardarmi e alla vista di quello che poi seppi si chiamasse perizoma fù piacevolmente colpito e mi disse una cosa che non sarei mai più riuscita a dimenticare..."cazzo vista da dietro sembri davvero una femmina, hai un culo da vera troia." Si slacciò immediatamente i pantaloni mettendo a nudo la sua virilità che per un ragazzo della sua età era non indifferente. "Vieni quì, adesso sai cosa fare e come comportarti vero?" Ovviamente sapevo bene cosa fare anche perchè non aspettavo altro da giorni e dentro di me avevo avuto modo di fantasticare su come essere al meglio delle mie capacità. Aprii la bocca facendo entrare dentro di me quel bel pezzo di carne caldo e profumato. Lo leccai e lo succhiai con una voglie e con un desiderio che non avevo mai conosciuto in me e di questo se ne accorse anche lui non mancando di farmi notare come stavo divetando troia ogni giorno di più. Con i giornali che mostravano come fare e con la mia voglia di imparare sempre di più feci il mio primo pompino degno di questo nome, lo leccai dalla punta sino alla radice facendolo sparire dentro la mia bocca sino ad arrivare alle tonsille per poi farlo uscire piano piano e ricominciare d'accapo. Sentivo il suo sapore e non perdevo nemmeno una goccia di ciò che colava e lui non mancava, quando una goccia cadeva per terra, di prendere la mia testa e farmi pulire con la lingua ciò che irresponsabilmente avevo fatto cadere. Si sdraiò per terra e mi mostro come avrei dovuto mettermi, così salii sopra di lui mostrando il mio fondoschiena alla sua vista e continuando il mio compito di succhiacazzi. Mi sfilò via dapprima il collant e poi le mutandine mettendo a nudo il mio culo e massaggiandolo per bene. Lo massaggiava e lo allargava solleticando con il dito il mio buchino facendo leva con come per farlo entrare. Mi faceva male e mi lamentavo continuamente cosa che lo infastidiva così mi disse di non lamentarmi più e che da li a poco avrei dovuto abiturami a sentire dentro non solo il suo dito ma tutto il suo cazzo. Non mi diete nemmeno il tempo di realizzare ciò che mi aveva detto che con un colpo secco infilò dentro tutto il suo dito facendomi urlare di dolore.. dolore che lasciò presto il posto ad una sensazione di piacere che mi portò ad aumentare l'intensità del mio pompino al punto da farlo venire, mi prese la testa con le mani premendola su di se e la mia bocca, ma ancor più la mia gola, si riempirono di liquido caldo e vischioso, liquido che ingoiai tutto sino all'ultima goccia, facendo in modo di non perdere nulla di quel nettare caldo e profumato.
fine terza parte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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